MP Ideograms

Primitiva

Primitiva nasce da una ricerca su elementi primari che abitano la corporeità: è un viaggio mnemonico all’interno della più antica percezione di sé, quella animalesca e al contempo impulsiva e fragile.
Coreografia è anche utopia, l’utopia di ricollegarsi e riscoprire l’origine di impulsi sconosciuti da noi creati, con tutto il timore che ne consegue nel percepire sottopelle una natura che non sapevamo abitarci o che, forse, abbiamo solo intuito.

Per poter giungere alla parte originaria e autentica, la ricerca richiama una temporalità lontana residente in noi stessi e il collegamento con memorie primarie, strettamente connesse con il luogo che ospita il corpo.
Un ambiente in continua ma lenta modifica, generato da un tempo autonomo non controllabile o modificabile dall’uomo.

“Primitiva “è una parola che richiama un tempo lontanissimo, così lontano da non poter nemmeno essere immaginato; forse è la ragione per cui restano poche e chiare sensazioni che ci collegano a questa radice.

Il progetto si è articolato in tre capitoli, due dedicati alla ricerca, condotta attraverso laboratori con gruppi di persone, e uno di sintesi in forma di solo. Il lavoro intrapreso presso il Teatro Comunale di Vicenza è stato il primo passo verso la sintesi delle esperienze di gruppo, mosso dall’intento di riuscire in una ricerca coreografica che armonizzasse in un percorso organico gli elementi primari emersi nei laboratori coreografici condotti.

Il desiderio di condividere la progettualità con altre fisicità è nato dalla necessità di acquisire consapevolezza sulle diverse percezioni di altri corpi. Il primo ad affrontare questa tematica è stato un gruppo di preadolescenti ed adolescenti del Comune di Pesaro (il lavoro in collaborazione con AMAT ha debuttato alla Biennale Danza 2016 all’interno del progetto Vitanova).

La verbalizzazione durante il periodo di prove ha portato alla creazione dell’haiku “origine di / impulsi sconosciuti / creati da noi”.
Il secondo gruppo coinvolto nella progettualità, una selezione di allievi del corso di formazione MoDem di Scenario Pubblico, Centro Nazionale di produzione della danza di Catania-Compagnia Zappalà Danza, ha portato a risultati di condivisione e scoperta dell’elemento “primitiva”. La ricerca coreografica ha confermato, inoltre, punti in comune con il gruppo precedente e ha approfondito in modo decisivo dinamiche più articolate e complesse.

“Una sottile ribellione”. Così il danzatore e coreografo Manfredi Perego ha sottolineato il significato più recondito, ma anche l’istanza più vitale, del titolo scelto per il suo sincero e vigoroso assolo. E la ribellione del corpo, quale entità fisica normalmente soggetta a regole e gesti ben identificabili o associabili ad immagini e visioni comuni, viene qui organicamente vivificata nel tracciato coreografico costruito dall’artista su un uso drammatico del suolo, per esprimere quel fitto e segreto intreccio di movimenti ancestrali, di gesti impulsivi ma calibrati, di ritmi, tempi e controtempi danzati che vanno approssimandosi al mondo animale, pur mantenendosi nel rigore dell’atto razionale.”

Francesca Ferrari, Teatropoli

coreografie/danza Manfredi Perego Musiche Paolo Codognola
luci Giovanni Garbo
produzione TIR Danza in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza
in collaborazione con Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico CZD, Teatro delle Briciole/Solares Fondazione delle Arti, MP.ideograms, ResiDance XL Artista Associato presso il Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico/CZD
durata 24 minuti