MP Ideograms

Geografie dell'Istante

Geografie dell’istante nasce dall’esigenza di trasferire in codice la capacità di trasformazione dei corpi quando sono aperti ad un ascolto profondo con l’ambiente. Tale processo crea una pratica corporea che sviluppa la capacità di cogliere l’attimo e farsi attraversare da questo, la velocità con la quale un momento può cambiare la sua portata e diventare esperienza profonda, esperienza che ci attraversa nei modi più diversi. Non un lavoro sulla sorpresa, ma sulla reazione emotiva tra corpo e luogo.

Il corpo è considerato come una geografia fisica attraversata da attimi che rompono il tempo ordinario, attivando il sistema emotivo percettivo in un quadro senza inizio e senza fine. L’istante è la frazione minima temporale che attiva il tempo dell’anima, della coscienza. Si muove tra le fratture di un tempo ordinato, coglie, scuote, “pizzica” la geografia dell’anima. Solo un breve attimo e avviene una reazione nel corpo che risuona all’interno di una mappa fisico-emotiva che dimora in noi.

Si aprono gli occhi, si respira, si è attraversati da impulsi.

Se il corpo è scrittura del nostro essere nel mondo, quando è ricettivo avvengono reazioni impreviste, forti, intime, non necessariamente sincroniche.
Geografia dell’istante muta la grafia del corpo da dentro a fuori, senza nascondere la capacità di essere fortemente corporei nel qui ed ora. È sufficiente un rumore, un respiro, un passo, un contatto, una luce, un vento, un’onda, un’immagine, reazioni al naturale, lontane dal mondo iconico digitale, pulito, perfetto, spazialmente ordinato ed organizzato. Fulcro del progetto è quindi il corpo e la sua capacità di essere cassa di risonanza dell’anima.

concept/coreografia Manfredi Perego
con Chiara Montalbani, Silvia Oteri
luci Giovanni Garbo
musiche Paolo Codognola
produzione MP.Ideograms, TIR Danza
in collaborazione con CSC – Centro della Scena Contemporanea di Bassano del Grappa, Armunia, Tuscania Teatro/Vera Stasi, H(abita)T – Rete di spazi per la danza /Teatro Consorziale di Budrio
con il contributo del Fondo per la Danza D’autore/Regione Emilia-Romagna 2015/2016